Nel terzo incontro del ciclo “Moneyball” il dott. Calabrò ha delineato lo stato dell’arte rispetto alla lotta alla violenza negli stadi. Durante la lezione è intervenuta telefonicamente anche la vedova di Filippo Raciti, Ispettore di Polizia assassinato da alcuni Ultras del Catania.
Questa mattina si è svolta la terza lezione del ciclo “Moneyball – Tra calcio e business a lezione con Atalanta” organizzato con Atalanta. L’argomento di oggi è stato: “La violenza negli stadi – Tra giustizia ordinaria e sportiva, business degli impianti ed esperienze di altri Paesi”, relatore il dott. Piero Calabrò, ex magistrato, Coordinatore della Commissione di Studio Rischi del Calcio e del Progetto legalità della FIGC.
Il dott. Calabrò davanti ad un centinaio di studenti del Liceo Scientifico Sportivo e dell’Istituto Tecnico Economico Imiberg, ha approfondito il tema ricostruendone la storia, l’evoluzione normativa e degli strumenti di contrasto. Portando un punto di vista molto moderno e fuori dai soliti schemi di pensiero, prendendo spunto dallo studio della commissione Taylor che a inizio anni ’90 ha riformato il calcio inglese.
Secondo Calabrò la lotta alla violenza negli stadi può essere efficace solo se ha della basi e delle ambizioni più ampie della semplice e doverosa punizione di chi commette reati. Oltre alla costruzione di stadi sicuri e all’aumento dei controlli, è fondamentale la formazione di una cultura e di una percezione dell’evento sportivo come spettacolo. Investire affinché siano sempre di più le persone che vanno alla partita per godersi un momento di relax, con poltroncine comode e servizi collegati, cambiando il paradigma culturale che sta dietro l’evento sportivo. Perché quello che è avvenuto nel calcio inglese 25/30 anni fa non è stato solo l’inasprimento delle misure repressive, ma un investimento sulle strutture e sulla “spettacolarizzazione” del calcio che piano piano ha cambiato la mentalità dei tifosi e contemporaneamente ha fatto impennare il valore economico della Premier League. Attualmente per i soli diritti TV il campionato inglese vale più del triplo della Serie A (3,3 miliardi di euro contro 900 milioni).
Per ottenere questo cambiamento nel settore specifico del calcio, sempre secondo Calabrò, è necessario un cambiamento di visione generale, la cultura tutta italiana delle deroghe non ha certo aiutato il nostro calcio a progredire. Fin dal 2003-2004 per imposizione dell’Unione Europea e con il Decreto Pisanu in Italia esistono regole stringenti sulla sicurezza negli stadi, ma c’è voluta la morte dell’Ispettore Raciti il 7 febbraio 2007 affinché le istituzioni iniziassero a pretendere il rispetto di tali regole.
Proprio a questo proposito, nel mezzo della lezione il dott. Calabrò ha voluto fare intervenire Marisa Grasso, vedova dell’Ispettore Filippo Raciti ucciso in uno scontro da parte di tifosi del Catania. La signora Raciti ha fatto un appello ai ragazzi per fare capire loro che gli episodi di violenza negli stadi non sono bravate, suo marito è morto davvero. Ha fatto un appello pieno di speranza, perché certi comportamenti sono figli dell’ignoranza e seminando cultura possono essere vinti.
Il prossimo e ultimo appuntamento del ciclo di lezioni sarà il 22 febbraio con Umberto Marino, Direttore Generale Atalanta (“L’azienda Atalanta”).
Gli incontri sono aperti al pubblico ed è possibile iscriversi gratuitamente, fino ad esaurimento posti, per maggiori informazioni CLICCA QUI.